Nuova Riveduta:

Levitico 16:28

Poi colui che li avrà bruciati si laverà le vesti e laverà il suo corpo con acqua; dopo questo, rientrerà nell'accampamento.

C.E.I.:

Levitico 16:28

Poi colui che li avrà bruciati dovrà lavarsi le vesti e bagnarsi il corpo nell'acqua; dopo, rientrerà nel campo.

Nuova Diodati:

Levitico 16:28

Poi colui che li brucia laverà le sue vesti e laverà il suo corpo nell'acqua; dopo questo, egli potrà rientrare nell'accampamento.

Riveduta 2020:

Levitico 16:28

Poi colui che li avrà bruciati si laverà le vesti e laverà il suo corpo nell'acqua; dopo questo, rientrerà nell'accampamento.

La Parola è Vita:

Levitico 16:28

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Levitico 16:28

Poi colui che li avrà bruciati si laverà le vesti e laverà il suo corpo nell'acqua; dopo questo, rientrerà nel campo.

Ricciotti:

Levitico 16:28

chi avrà bruciato queste cose si laverà le vesti e la persona con acqua, e poi rientrerà nel campo.

Tintori:

Levitico 16:28

Chi li avrà bruciati laverà le sue vesti e la sua carne nell'acqua e poi tornerà agli accampamenti.

Martini:

Levitico 16:28

E chiunque gli avrà bruciati, laverà le sue vesti, e la persona nell'acqua, e fatto questo tornerà agli alloggiamenti.

Diodati:

Levitico 16:28

E lavi colui che li avrà bruciati i suoi vestimenti, e le sue carni, con acqua; e poi vengasene nel campo.

Commentario abbreviato:

Levitico 16:28

15 Versetti 15-34

Ecco qui significati i due grandi privilegi del Vangelo: la remissione dei peccati e l'accesso a Dio, che dobbiamo solo per mezzo del nostro Signore Gesù. Considerate l'espiazione per la colpa. Cristo è sia il Creatore che il Soggetto dell'espiazione, difatti egli è il Sacerdote, anzi il Sommo Sacerdote, che permette la riconciliazione al popolo. E come Cristo è il Sommo Sacerdote, egli è pure il Sacrificio con il quale l'espiazione è fatta, poiché egli è, in definitiva, la nostra riconciliazione con Dio. Egli è stato così raffigurato dai due capri. Il capro ammazzato era Cristo che moriva per i nostri peccati, il capro espiatorio il Cristo risorto per la nostra giustificazione. È scritto che l'espiazione si completava mettendo i peccati d'Israele sulla testa del capro, mandandolo via nel deserto, in una terra non abitata, e proprio questo allontanamento rappresentava la totale remissione dai loro peccati. Esso portava via tutte le loro ingiustizie. Ma Cristo, l'Agnello di Dio, porta via il peccato del mondo, prendendolo su sé stesso, Giovanni 1:29. L'ascensione al cielo, che Cristo fece per noi, è rappresentata dall'entrata del sommo sacerdote nel luogo santissimo. Confrontate con Ebrei 9:7. Il sommo sacerdote doveva uscire di nuovo, ma il nostro Signore Gesù vive intercedendo per noi e stando sempre alla presenza di Dio. Ecco inoltre l'esempio dei due grandi compiti del Vangelo: le fede e il pentimento. Per fede mettiamo le nostre mani sulla testa dell'offerta, contando su Cristo come Signore, nostra Giustizia, che prega per la nostra soddisfazione, l'unica solo capace di procurarci il perdono. Per mezzo del pentimento compungiamo le nostre anime, non solo digiunando dai piaceri del corpo, ma dandoci pena interiore per il peccato e vivendo una vita di privazione. Confessiamo quindi i nostri peccati a Dio che è fedele da perdonarceli tutti e da giustificarci. Per mezzo dell'espiazione otteniamo ristoro per le nostre anime. "Peccatore, applica il sangue di Cristo efficacemente alla tua anima e così potrai stare alla presenza di Dio, ottenendo conforto e accettazione!" Prendiamo questo sangue di Cristo, applichiamolo su di noi per fede e vedremo come esso ci fa riappacificare con Dio.

Riferimenti incrociati:

Levitico 16:28

Lev 16:26

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